Estendere ed integrare le reti di monitoraggio sviluppate a terra con punti di osservazione in mare in luoghi strategici è l’elemento centrale attorno alla quale si sta sviluppando da anni gran parte dell’attività di una squadra di ricercatori, tecnologi e tecnici dell’INGV. Infatti avere punti osservativi in mare consente non solo di analizzare fenomeni geofisici da una prospettiva diversa ma anche aumentare la comprensione dei complessi processi di interazione terra-oceano-atmosfera. Grazie all’acquisizione di lunghe serie temporali di dati, gli osservatori sottomarini ricoprono un ruolo fondamentale nel monitoraggio di un’ampia gamma di processi naturali, da quelli occasionali a breve scala temporale (ad esempio terremoti e tsunami) a quelli che presentano variabilità sul lungo periodo (ad esempio il riscaldamento dei mari).

Dagli anni ’90 ad oggi è stato sviluppato un osservatorio sottomarino multiparametrico primo nel suo genere in Italia ed in Europa che ha visto nel tempo numerose evoluzioni ed applicazioni. Nella sua ultima versione, grazie ad un cavo elettro-ottico che lo collega ad una stazione a terra è garantita l’alimentazione in continua degli strumenti installati sull’osservatorio e la trasmissione in tempo reale alla stazione a terra dei dati da essi registrati. Questo consente quindi anche il loro immediato inserimento nel database e la loro fruizione da parte dei ricercatori. Grazie ad un ricevitore GPS installato nella stazione di terra tutti i dati dall’osservatorio sono sincronizzati temporalmente consentendo così ai ricercatori un più facile confronto tra misure diverse. Utilizzando la connessione a larga banda fornita dal consorzio GARR, una copia dei dati viene trasferita per ridondanza/sicurezza in altri server presso la sede centrale dell’INGV di Roma.

Recentemente il database è stato arricchito con dati della colonna d’acqua registrati da un mooring oceanografico, installato nei pressi dell’osservatorio, al fine di integrare le informazioni necessarie per comprendere i processi che caratterizzano le dinamiche profonde e la loro variabilità.

I dati multidisciplinari acquisiti dall’osservatorio interessano diversi ambiti scientifici:

  • Sismologico: possibilità di ottenere dati da un sito di misura in mare aperto per una migliore descrizione della sismicità sottomarina;
  • Geohazard: monitoraggio sia per lo tsunami che per la rilevazione di frane sottomarine tramite i segnali registrati rispettivamente da sensore di pressione assoluta e dal sismometro;
  • Oceanografico: studio dei processi dinamici locali e monitoraggio delle variabili essenziali marini a fondo mare (es. Temperatura, Salinità, correnti marine, pCO2, particolato marino, ecc)
  • Ambientale: monitoraggio del rumore acustico sottomarino nelle bande di interesse indicate dalla Marine Strategy Framework Directive (MSFD) del Parlamento Europeo (2008/56/CE) che identifica il rumore acustico provocato dall'uomo come un indicatore importante nella definizione del "buono stato ambientale" di un ecosistema marino;
  • Biologico: rilevamento e tracciamento di cetacei ottenuta dall’analisi dei segnali acustici misurati ad alta profondità;
  • Vulcanologico: l’attività dell’Etna rilevabile dai dati su sismometro, gravimetro, idrofoni e sensori oceanografici (per l’osservatorio deposto di fronte a Catania);
  • Geomagnetico e Gravimetrico: studio della variabilità del campo magnetico terrestre e delle variazioni di gravità per maree terrestri.

L’insieme degli osservatori sottomarini, del mooring e di tutti i servizi necessari alla loro funzionalità costituiscono l’infrastruttura Western Ionian Sea. Essa è una delle infrastrutture del Consorzio Europeo EMSO, European Multidisciplinary Seafloor and water column Observatory. 

Mappa dei nodi di osservazione che fanno parte del consorzio EMSO ERIC.

EMSO coordina una serie di nodi di osservazione che operano nei mari europei dall’Artico all’Oceano Atlantico nord –orientale al mare Nero attraverso il Mediterraneo. EMSO mette a disposizione le serie temporali continue delle osservabili geofisiche, oceanografiche, biologiche con l’obiettivo di contribuire alla comprensione dei fenomeni che hanno luogo nelle profondità marine e delle complesse interazioni tra geosfera-biosfera-idrosfera.

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